014 - A volte ritornano - Parte 7
- Max Pinkle
- 1 apr 2018
- Tempo di lettura: 7 min
A volte ritornano!
...e a volte no, si potrebbe pensare, visto che sto facendo passare sempre più tempo fra un post e l'altro. Autocritica a parte, ti ricordo che siamo nel bel mezzo di un grande, sconclusionato viaggio all'interno della prima raccolta di racconti firmati Stephen King, e siamo arrivati alla decima fermata, dopo i post che ho battezzato parte 1, 2, 3, 4, 5 e 6.
Ti ricordo inoltre che in queste pagine troverai sempre la descrizione della trama delle storie di cui ti parlo, quindi sta a te scegliere se tenermi compagnia ancora o fermarti qui.
Mi sento molto professional, quest'oggi, forse perché questo sarà un post ordinato: parla del racconto numero dieci, che si intitola proprio come la raccolta; almeno, questo succede da noi, perché il titolo originale della raccolta sarebbe Night Shift (turno di notte), ma qualche editore patrio ha deciso di pescare il titolo del racconto che gli è piaciuto di più, evidentemente.
10 – A VOLTE RITORNANO
Titolo originale: Sometimes they come back

Siamo al cospetto di un archetipo kinghiano per eccellenza: il teppista in età scolastica, il giovane criminale da strada, armato di serramanico, coi capelli imbrillantinati e il giubbotto di pelle. Non ti sembra di aver già incontrato un tipo simile, qui dentro? Certo, un gruppetto di giovinastri prepotenti e senza scrupoli ci sono sfilati davanti in Carrie, ma saranno una delle figure preferite da Steven, che regolarmente li tirerà fuori in tanti altri suoi scritti; i primi che mi saltano in mente sono la novella Il corpo (nella splendida raccolta Stagioni diverse) e il capolavoro It.

Il pubblico vide questo racconto per la prima volta nel marzo 1974 sulle peccaminose pagine di Cavalier.
Per inciso, le copertine che sto inserendo in questi post non sono una scusa per farti vedere delle tette (anche perché per un cinquanta per cento delle probabilità ne hai due anche tu), ma si tratta proprio dei numeri esatti in cui furono pubblicati i racconti. Quello che ho notato è una cosa lampante: l'assenza del nome di King in copertina! Il che è molto indicativo del periodo: fino a quest'epoca, infatti, il nostro era un signor nessuno, mentre già dalla pubblicazione di Carrie in poi, chiunque avrebbe approfittato del nome del “Re del Terrore” per spingere le proprie vendite, avendone le possibilità. Questo fu l'ultimo racconto pubblicato prima di far uscire il romanzo, soltanto il mese successivo.
I signori collezionisti, comunque, sappiano che questi vecchi numeri non costano meno di 25 dollari a copia, oggigiorno.
Nella storia troviamo l'insegnante Jim Norman alle prese con un inquietante caso. Te lo spiego subito, ma prima sottolineo che anche quella dell'Insegnante (assieme al Bullo e allo Scrittore) è una delle figure più gettonate da King, durante tutta la sua carriera. Norman era bambino, nel '57, e un gruppo di teppisti attaccò lui e suo fratello maggiore, Wayne, pugnalando quest'ultimo a morte. Jim, com'è comprensibile, si porta questo trauma sulle spalle per tutta la vita. Saltiamo in avanti di 17 anni, e ritroviamo un Norman adulto, insegnante di Inglese alle superiori. Va tutto bene finché un suo studente muore improvvisamente, e viene rimpiazzato dalla direzione con un nuovo arrivato: sorprendentemente si tratta di Robert Lawson, uno dei quattri bulli, identico a com'era nel '57.
La cosa si ripete la settimana successiva e anche quella dopo: uno studente scompare e viene rimpiazzato da uno dei teppisti di 17 anni prima, esattamente da David Garcia e da Vincent “Vinnie” Corey. Jim è sconvolto per due motivi: primo perché sono loro, poi perché sono ancora ragazzi. Indaga e scopre che i tre sono morti anni prima durante un inseguimento automobilistico. Il povero professore pensa di essere impazzito, nasconde l'accaduto alla moglie Sally, ma la poveretta viene uccisa dai redivivi greasers.
Jim ne ha abbastanza e qui combina una cosa che fa un po' scadere il racconto, secondo me: evoca un terribile demone, che impersonando il fratello morto, si porta via i tre teppisti non-morti.
Non che fino a qui ci fosse razionalità nel racconto, ma un finale così a mio giudizio è abbastanza sbrigativo, e il truccetto dell'incantesimo l'abbiamo pure già visto in The mangler. Comunque fa lo stesso, il racconto è in ogni caso uno dei miei preferiti del lotto!
Questa storia divenne un film, e il film a sua volta ebbe più sequel. Non arriviamo al record di dieci seguiti, come capiterà a I figli del grano, ma comunque ti devo parlare di ben tre film, tutti usciti negli anni Novanta!
I FILM
A VOLTE RITORNANO
FILM HOME-VIDEO

Titolo originale: Sometimes they come back
Data di uscita (USA): 7 maggio 1991
Regia: Tom McLoughlin
Sceneggiatura: Lawrence Konner
Company: Come Back Productions, Dino De Laurentiis Communications, Paradise Films Durata: 97 min
Formato: 2,33:1
Questo film è stato girato nel '91, ma sembra più vecchio di cinque anni, probabilmente perché trenta giorni di riprese forse non sono un granché, la produzione (direttamente per l'home-video) non prevede budget consistenti, o anche solo per incompetenza. Il regista non è esattamente un peso massimo, visto che il titolo più famoso da lui diretto probabilmente è Venerdì 13: parte VI – Jason vive! In ogni caso, una buona regola è che dove manca la qualità entra in gioco l'effetto nostalgia, e dove non funziona nemmeno quello, allora di sicuro il gusto per il trash salverà qualche scena. Il trailer ti può confermare quanto dico. La storia è leggermente arricchita da scene in più, appare anche un figlio del povero Jim, e il tutto è stato ri-datato: l'omicidio del fratello Wayne avviene nel '63, mentre il “presente” si svolge nel 1990. Credo tutto ciò sia per evitare di dover ricostruire ambientazioni anni Settanta, cioè per lasciare in tasca qualche dollaro.
Il film fu girato a Kansas City e altre location in Missouri. In questa sceneggiatura i teppisti vengono uccisi da un treno che travolge la loro auto, mentre nel romanzo si trattava di un incidente durante una fuga dalla polizia. Per le riprese fu usata una locomotiva Southern Pacific 5021.A 4-10-2 ALCO a vapore: un cimelio che oggi puoi trovare parcheggiato al RailGiants Train Museum a Fairplex, Pomona, California. Te lo dico perché so che morivi dalla voglia di andare a toccare con mano questo incredibile pezzo del cinema mondiale!

Non troppo pessima la prova del protagonista Tim Matheson (già visto in perle quali Animal House e Maial College) che interpreta Jim Norman, e nemmeno degli altri attori. La moglie Sally è impersonata dalla mitica Brooke Adams (la troviamo nello storico Terrore dallo spazio profondo del 1978 e ne La zona morta del 1983). I teppisti sono interpretati molto efficacemente, se non fosse che dimostrano 45 anni e dovrebbero essere ragazzi delle superiori; a onor del vero tutti e tre gli attori avevano meno di trent'anni all'epoca delle riprese.
In conclusione è un film che non ha lasciato incantati molti, credo. Ammesso che se lo ricordino!
A VOLTE RITORNANO... ANCORA
FILM HOME-VIDEO

Titolo originale: Sometimes they come back... again
Data di uscita (Turchia): 3 luglio 1996
Data di uscita (USA): 3 settembre 1996
Regia: Adam Grossman
Sceneggiatura: Guy Riedel
Company: Trimark Pictures
Durata: 98 min
Budget: $ 3.000.000
Di sicuro nessuno si ricorda del follow-up del film, questo A volte ritornano... ancora, uscito nell'epoca più assurda della cinematografia, soprattutto quella per la televisione o per l'home-video: un periodo in cui gli effetti speciali erano vistosamente pacchiani perché si trattava dei primi esperimenti digitali, le luci e i costumi volevano essere assurdamente “moderni” e secondo me per certi versi si è superato anche il livello kitsch e barocco degli anni '80, guardando retrospettivamente. Insomma, tutto questo per dire che questo film, se mai fosse risultato al passo coi tempi nel '96, è invecchiato maluccio, anche se tutto sommato ha i suoi momenti.
Girato nei pressi del Bronson Canyon, Griffith Park sulla Crystal Springs Drive vicino a Los Angeles, racconta la storia di Jon Porter (interpretato da Michael Gross, un veterano di tutti i sequel di Tremors), rientrato nella propria città natale per assistere al funerale della madre. Purtroppo oltre a lui si fanno vivi anche dei fantasmi, ovvero i tre invasati che sacrificarono sua sorella una trentina d'anni addietro, anche in questo caso con lo stesso aspetto di qualche decade prima, e con la voglia di tormentare il protagonista e la sua giovane figlia Michelle (Hillary Swank).
Troviamo anche la compianta Alexis Arquette (1969-2016) nella parte di... ehm... Tony Reno, uno dei bulli-demone. Già, perché la bella Alexis per un bel po' di anni di carriera (arrivò anche a comparire in Pulp Fiction) era il bel Robert Arquette, poi intervenne un tattico cambio di sesso e quindi un tantino di confusione.
In conclusione, il film è abbastanza penoso, e può piacere solo a chi, come me, ha una certa calamita interiore verso il becero e l'orrido. O ai turchi, visto che è uscito prima sul mercato di Istanbul che su quello americano. Comunque il trailer ti farà capire se questo strambo film può piacerti.
STAZIONE EREBUS
FILM HOME-VIDEO

Titolo originale: Sometimes they come back... for more
Data di uscita (USA): Novembre 1998, al Fort Lauderdale International Film Festival
Regia: Daniel Zelik Berk
Sceneggiatura: Adam Grossman, Darryl Sollerh
Company: Trimark Pictures
Durata: 89 min
Budget: $ 2.000.000
Stessa casa produttrice del precedente, un milioncino di budget in meno, e non ti sarà sfuggito che fra gli sceneggiatori figuri anche il regista del capitolo precedente. Insomma, tutto in famiglia per cucinare questo bel polpettone che assomiglia di più a La cosa che non a A volte ritornano.
La storia infatti ci mostra le peripezie del capitano Sam Cage (interpretato da Clayton Rohner, che potrai vedere nella serie Ozark, su Netflix dal 2017) e del maggiore Callie O'Grady (la bionda Chase Masterton che, a parte in Robin Hoord – Un uomo in calzamaglia, compare in capolavori hollywoodiani dai titoli improbabili come ad esempio Lun Lun the flower girl 2 o Starzinger III), che devono ispezionare la Stazione Erebus, una base militare installata in Antartide, dalla quale è sparita ogni comunicazione radio. Lassù trovano due supestiti: la dottoressa Jennifer Wells e il luogotenente Brian Shebanski, che apparentemente sono soli. Da qui inizia un delirio di inseguimenti nei cunicoli di una miniera, con cadaveri che prendono vita per diventare minacciosi fantasmi-demoni, e numerosi colpi di scena che provocano la stessa emozione di un toast che si cuoce.
Qui puoi vedere l'avvincente trailer , che ti farà capire dove sta il legame con il racconto di Stephen King: sepolto da qualche parte sotto il ghiaccio, decisamente introvabile!
Capisco che potrei averti rovinato la Pasqua con queste vere perle del cattivo gusto, quindi ti lascio ai tuoi affari e me ne torno nella cripta. Ma a volte ritorno anch'io, e la prossima volta so già di cosa ti parlerò di un serial-killer che si aggira nella nebbia, in quella romantica Primavera da fragole.
Max Pinkle
Commentaires