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007 - Ossessione

  • Immagine del redattore: Max Pinkle
    Max Pinkle
  • 4 feb 2018
  • Tempo di lettura: 7 min

ROMANZO Titolo originale: Rage

Prima pubblicazione: 13 settembre 1977

Casa editrice: Signet Books

Nr. pagine: 211

Il 1977 è un anno prolifico per il nostro King: a fine gennaio esce Shining, a metà settembre esce (in USA) Rage (Ossessione). Ma nessuno potrà accorgersi che si tratta di due pubblicazioni firmate dallo stesso autore, perché sulla copertina di questo romanzo non c'è scritto Stephen King, bensì Richard Bachman.

Devi sapere che in quel periodo era una buona norma da parte degli editori pubblicare al massimo un titolo all'anno per ogni autore. Il motivo è del tutto commerciale, ovviamente, e serviva per sfruttare al massimo le vendite per ogni uscita, senza troppe sovrapposizioni, spese di marketing e cose del genere. King d'altronde aveva in canna un sacco di colpi in più, e la smania di pubblicarli in barba a ogni restrizione o prassi commerciale. Convinse quindi i propri editori (Signet Books) a stampare una serie di romanzi sotto pseudonimo. Certo, se sei una persona attenta (e hai letto gli altri miei post) potresti sollevarmi un'obiezione (che sollevo io, perché SO che gli altri miei post sono già finiti nell'oblio, anche se ti invito a leggerli): ma non era la Doubleday l'editore dei libri di King in America? Sì, però la Signet Books, parte della New American Library, sussidiaria della Berkley Books, facente parte della Penguin Random House, a sua volta facente parte del Penguin Group (che al mercato mio padre comprò...), aveva pubblicato in versione tascabile tutti i precedenti lavori di King. Il quale si rivolse a loro perché questo primo esperimento a nome Richard Bachman doveva uscire direttamente in paperback.


Come spiegherà poi King nell'introduzione a The Bachman Books, raccolta dei primi lavori a nome Richard Bachman pubblicata il 4 ottobre 1985, la scelta di lavorare sotto pseudonimo fu presa non soltanto per motivi squisitamente commerciali, ma anche per fare chiarezza con se stesso sui motivi che l'hanno portato alla ribalta letteraria. Il dilemma è: Fortuna o Talento? Se i libri di Bachman avessero decollato per conto proprio, senza l'aggancio col nome da best-seller, ciò avrebbe dimostrato che King ha talento. Da vendere, se mi perdoni la malizia. Vogliamo credere a tutta quest'onestà intellettuale? Non lo so, ognuno avrà la propria opinione in merito, ma quello che sicuramente NON è un'opinione è che le vendite dei romanzi di Bachman si attestarono sulle decine di migliaia di copie finchè non saltò fuori che si trattava di Stephen King; poi decuplicarono. King crede di essere stato smascherato troppo presto per avere una risposta all'esperimento, io invece sorrido un po' perché la trovo quantomeno un'ingenuità: è come se gli Iron Maiden volessero presentarsi come Charlotte and the Harlots o i Metallica come The Lemmys a dei concerti!

Ah, l'hanno fatto davvero?

Lo pseudonimo fu scelto dopo aver scartato Gus Pillsbury, nome del nonno materno, in onore a Richard Stark (a sua volta pseudonimo dello scrittore Donald E. Westlake; il cognome Stark tornò anche nel romanzo La metà oscura del 1989) e alla band southern rock Bachman-Turner Overdrive.


King si inventò anche una breve biografia per il suo doppio: ex Guardia Costiera, ex impiegato nella marina mercantile, Bachman avrebbe poi aperto una fattoria nel New Hampshire scrivendo di notte. Sposato con Claudia Inez Bachman (anche presunta autrice della fotografia di Richard Bachman presente sul risvolto di copertina), con un figlio morto a 6 anni annegato in pozzo. A proposito della fotografia di Richard Bachman, il soggetto ritratto nella foto in bianco e nero è in realtà Richard Manuel, assicuratore dell'agente letterario di King, Kirby McAuley.


Quando fu rivelata la vera identità di Bachman, King annunciò che questi morì di

cancer of the pseudonym, a rare form of schizonomia

cioé "cancro dello pseudonimo". Questo successe nel 1985, quando Steve Brown, impiegato in una libreria a Washington D.C., incuriosito da alcune analogie fra lo stile di Bachman e quello di King, spulciò i registri di pubblicazione nella Library of Congress, trovando i diritti d'autore per i libri di Bachman a nome di Stephen King, e scusa se continuo a ripetere i due nomi. Questi lo autorizzò personalmente a divulgare la notizia, concendogli addirittura un'intervista. Ma fu “costretto” a pubblicare Misery, inizialmente previsto sotto pseudonimo, con il suo vero nome.

Ok, fatte le dovute presentazioni, adesso vediamo di cosa parla questo primo romanzo di Richard Bachman

(magari devo avvisarti che sto per raccontarti la trama, quindi se vuoi leggerti il libro ti consiglio caldamente di saltare questa parte)

TRAMA

In questo romanzo in prima persona Charlie Decker, un liceale, ci racconta una vicenda di esplosione criminale improvvisa: il preside lo convoca per sospenderlo, dopo che Charlie aveva aggredito il professore di chimica, ferendolo. Charlie reagisce insultando il preside, che così gli intima l'espulsione dal liceo. Per tutta risposta Charlie pesca una pistola che aveva nascosto nel proprio armadietto, irrompe nell'aula dove la professoressa di algebra sta tenendo lezione, le spara uccidendola, si siede in cattedra e da lì inizia a tenere in scacco i compagni di classe. Per tutto il resto del romanzo ci troviamo in classe con Charlie e gli altri ragazzi, che iniziano una sorta di “seduta obbligata” di psicoterapia di gruppo: in sostanza Charlie li esorta/costringe a mettere in piazza i loro comportamenti più imbarazzanti, oscuri o nascosti. Nel frattempo le autorità evacuano la scuola, la polizia e i media circondano l'edificio e inizia una doppia partita a scacchi: col mondo esterno che inizia le contrattazioni del caso (i trucchetti non funzionano, e Charlie è “costretto” a uccidere anche il bidello), e con i ragazzi della classe, che inaspettatamente iniziano ad aprirsi, anche a litigare fra loro, ad condividere i propri segreti. E incredibilmente fraternizzano col loro aguzzino, che li informa di non avere intenzioni violente nei loro confronti, e di non sapere perché abbia combinato tutto quel putiferio. La situazione si sblocca col rilascio degli ostaggi e il ferimento e l'arresto di Charlie.

UN ULTIMO PENSIERINO

La vicenda come vedi è molto semplice. E qui entra in gioco la maestria dell'autore, che l'ha reso celebre anche nei suoi successivi lavori che io definisco “statici”, cioé quelli in cui la vicenda ha un'ambientazione molto ristretta e anche le azioni sono poche, ma contano tantissimo la psicologia dei personaggi e le digressioni dalla vicenda principale. Parlo di romanzi come Misery (una casa, uno scrittore ferito, una pazza), Il gioco di Gerald (una casa, due amanti, di cui uno morto e l'altra ammanettata al letto) , Cujo (un'automobile, due persone chiuse dentro, un cane rabbioso fuori), La lunga marcia (tanti corridori, una corsa malata, nient'altro).

Il romanzo è stato scritto nel 1966 e pubblicato undici anni dopo. Ma non per sempre: infatti, verso il 1998 King chiese di interrompere tutte le ristampe del romanzo.

Questo romanzo infatti sembra aver dato l'ispirazione a un sacco di ragazzi instabili per seguire le orme di Charlie Decker nella vita reale. Ci sarebbero almeno cinque casi di cronaca direttamente collegati alla lettura del romanzo.


Jeffrey Lyne Cox, 26 aprile del 1988: dopo aver letto e riletto numerose volte il romanzo, prende in ostaggio 60 studenti alla San Gabriel High School, San Gabriel, California; viene disarmato e arrestato dopo mezz'ora.


Dustin L.Pierce, 18 settembre 1989: armato con fucile e due pistole, prende ostaggio una classe della Jackson County High School, McKee, Kentucky per nove ore; nessuno si è fatto male; hanno trovato una copia di Rage nella sua stanza.


Scott Pennington, 18 gennaio 1993: prende la calibro 38 del padre e spara in testa alla professoresso di Inglese Deanna McDavid alla East Carter High School, Grayson, Kentucky; successivamente spara e uccide anche il custode Marvin Hicks e tiene in ostaggio la propria classe per 20 minuti; aveva appena scritto un saggio su Rage ed era arrabbiato con la professoressa McDavid per il voto troppo basso.


Barry Loukaitis, 2 febbraio 1996: alla Frontier Middle School, Moses Lake, Washington, entra in classe durante l'ora di algebra, spara sui compagni di classe uccidendone due e ferendone uno; accidentalmente poi spara in pancia alla professoressa di algebra, citando più o meno la stessa frase che Charlie Decker disse nel romanzo dopo aver sparato alla professoressa di algebra; Loukaitis verrà poi disarmato dal professore di ginnastica.


Michael Carneal, 1 dicembre 1997: a West Paducah, Kentucky, durante un incontro di preghiera il quattordicenne Carneal spara a otto compagni di scuola, uccidendone tre e ferendo gli altri; nel suo armadietto fu trovata una copia di Rage. Il caso che fece la differenza, la classica goccia che fece traboccare il vaso: da qui King impose ufficialmente lo stop alla pubblicazione.

Che dire? Io trovo che senza una mente malata nessuno di questi tizi avrebbe fatto cose del genere, ma è anche possibile che una mente malata senza ispirazione non avrebbe agito. D'altronde se l'ispirazione non fosse arrivata dal romanzo di King, sarebbe comunque uscita fuori da qualche altra cosa (un film horror o un disco heavy-metal, per citare due Indiziati Storici). King fu così colpito da questi accadimenti che nel 2013 pubblicò il pamphlet Guns contro la proliferazione delle armi da fuoco negli States.


Proprio a causa di questo stop alla pubblicazione, il libro sta cominciando ad avere un certo valore commerciale. Le varie copie in circolazione non sono ancora degli oggetti da collezione, anche perché non tutti quelli che lo mettono in vendita sanno di avere per le mani un esemplare destinato ad una futura rarità: quindi oggi come oggi si trovano sul mercato italiano copie da 10 euro vicino ad altre da 130 euro, a seconda dell'edizione. Negli stati uniti i venditori sembrano più consapevoli, e la media è di una trentina di dollari a esemplare, a parte le prime edizioni, che sfiorano i 600; una prima edizione autografata è attualmente all'asta alla cifra record di 4800 dollaroni!


In Italia è uscito per la Sonzogno nel 1988, ben undici anni dopo l'uscita americana. Il titolo italiano è Ossessione, mentre il titolo originale Rage, che significa “rabbia”: anche questa volta, per motivi a me incomprensibili, l'editore italiano si è preso la briga di cambiare un titolo con un altro dal significato totalmente diverso. Però devo dire che questa volta potrebbe anche essere più sensata la versione italiana, rispetto alla trama e al senso della storia raccontata. O comunque diciamo che anche il titolo originale non c'entra poi un granchè, visto che Charlie Decker tutto mi sembra fuori che uno arrabbiato. Mi sembra un tizio freddo, cinico e razionale, uno forse buttato nelle battaglie della vita reale troppo velocemente.

Anzi, questo libro è, come altri libri di Bachman, pervaso da un senso freddo di distacco amorale da quello che fanno i personaggi (succederà ne La lunga marcia, moltissimo in Uscita per l'inferno, ma anche in altri). Sono romanzi che ricordano le atmosfere di certi capolavori degli anni '70 di Michael Cimino o di Martin Scorsese, e questa è tutta una mia personale opinione che trovo anche difficile spiegare. Direi che è una “sensazione”. E quindi, se sono arrivato a parlare delle mie sensazioni rispetto al libro significa che non ho più molto di interessante da dire. Ho finito.

Prossimamente salteremo sulla prima raccolta di racconti pubblicata da King: A volte ritornano! Ti aspetto!

Max Pinkle



PS: la mia edizione è una Bompiani tascabile. In copertina c'è un bel libro pieno di macchie di sangue.

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