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  • Immagine del redattore: Max Pinkle
    Max Pinkle
  • 29 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 16 gen 2018

Ricordo ancora quel ragazzino di terza media che ogni sabato aveva un percorso rituale ben definito: nel pomeriggio i due santuari da visitare (in ordine improvvisato) erano un negozio di dischi particolarmente ricco di roba heavy-metal e un negozio di fumetti. In fumetteria, al contrario di molti altri appassionati di comics e tavole illustrate, questo ragazzino era attirato da uno scaffale poco gettonato, dove si trovavano i paperback di alcuni romanzi di fantascienza, qualche vecchio libretto illustrato sulla seconda guerra mondiale e, in bella mostra, un'intera mensola di libri di Stephen King. Tendenzialmente edizioni Sperling Paperback e Tascabili Bompiani.

Beh, senza farla troppo lunga, quel moccioso ero io: non il totale nerd con gli occhiali attaccati col nastro adesivo, l’apparecchio e la mania per manga e giochi di ruolo, ma comunque abbastanza sfigato da preferire horror e heavy-metal a quelle attività da maschio alfa sano e vivace, come giocare a calcio e scambiarsi sberloni fuori da scuola.

Io no, invece che correre a rubare baci alle donzelle andavo ad ascoltare dischi rumorosi e comprare libri di pessimo livello, pensa che razza di idiota! Inutile dirti a che età ridicola ho rubato un bacio alla prima donzella...


Insomma, da questo mix improbabile di chitarristi borchiati col chiodo, nazisti in divisa, motociclisti armati e film horror di incomparabile valore cinematografico come Morte a 33 giri o La macchina nera, si è plasmato un mio mondo di preferenze "artistiche", che poi crescendo ho scoperto essere condiviso da moltissime altre persone.

E seduto sghignazzante in mezzo a questo caotico mondo c’è Mr. Stephen King con le sue magnifiche creature: Pennywise il clown, il S.Bernardo rabbioso Cujo, la sfigatissima telecinetica Carrie, la Plymouth Fury auto-rigenerante Christine, i vampiri di ‘Salem’s Lot, Charlie che dà fuoco alle cose col pensiero, la scatenata fan che non vuole far morire la sua eroina Misery, e il paparino Jack Torrance che sbarella in quel grande albergo immerso nella neve, tanto per nominare alcuni classici a casaccio.


Ah, per la cronaca, se qualcuno te lo chiedesse, poi crescendo sono maturato: mi sono laureato, ho una solida professione in ambito ingegneristico, sono un quarantunenne abbastanza realizzato. In poche parole sono diventato Normale, cioé mi piacciono le cose che piacciono a tutti: i soldi, una bella casa, le belle donne, un buon lavoro gratificante, il mangiar bene, le conversazioni interessanti, i viaggi e il contatto umano, l'architettura e il fine design, i chitarristi borchiati col chiodo, i nazisti in divisa, i motociclisti armati, i film horror e... ehm... sì, ancora Stephen King.


Capisci bene anche tu che non potevo più scappare, dovevo affrontare questa vergognosa verità e buttarmi in questo progetto. Questo sito, come avrai potuto immaginare, è dedicato alle sue opere. A quelle che ha creato lui e a quelle che sono state ispirate dalle sue idee. E' un universo enorme, una quantità di libri, film, serie TV, pièce teatrali, comics, che sicuramente non riuscirò a coprire in toto, ma che un pezzetto alla volta cercherò di ricostruire con il maggior ordine possibile, se ne avrò la costanza.

Prendi questo lavoro come la seduta psicoanalitica di un fan impenitente e immaturo; o come altro vuoi tu, io spero comunque che ci trovi qualcosa di interessante. Ci sono in giro moltissimi siti assolutamente più affermati, completi e seri di questa mia creatura disgraziata, ma mi ci butto con passione e vedremo cosa salta fuori. 


Facciamo così: considera questo sito come il mio vizio segreto, che condivido volentieri con te...



Max Pinkle


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